Eccoci qui con una foto in bassa qualità di un uscita con bianco e nero se ho il tempo Ozky visto che mi hai fatto mettere anche Picasa metterò su un pò di foto visto che sei fotografo... E' un pò che non scrivo ma sono un pò paracarroso in questo periodo e ho poco tempo per fare tutto. Incredibile week-end di chiusura carnevale. E Domenica pomeriggio a Salò a fare una passeggiata fino alla libreria a munirmi di altri libri. Ho fatto il link a gallerie di immagini dunque così è più semplice che inserirle nel blog uff è una faticaccia. Bene saluto il nostro amico biondo dalla Peugeot bianca che mi ha presentato ultimamente le sue lamentele per la mia scarsa dedizione al blog. Potrei fondare una nuova testata per dar modo a tutti i lettori di passare qualche ora a leggere, magari interessa a qualche giornale e mi danno due o tre milioni di euro per le mie cazzate.... Vabbè a parte questo siamo sinceri gli interessi generali sono troppo assurdi. Calcio, politica, f..a, soldi, macchine. Ecco senza riassunto cinque importati pilastri di conversazione e interesse del popolo italiano, naturalmente strettamente collegati fra loro. Ho avuto modo di discutere di Sabato un pò con un miliardo di persone al capanno delle feste e non sono riuscito a far pendere il discorso su molto altro... e io intendiamoci non sono migliore di nessuno e tanto meno un filosofo erudito e saccente, su diamoci da fare è un mondo pieno di cose e di persone, su op ci sono mille argomenti e sensazioni inespresse per paura di passare per strani. Capita sovente in un discorso che pur per non perdere la virile figura composta da secoli non ci si confronta sulla dolcezza e sull'amore, oppure si passa per omosessuali. Dirò la verità non me ne frega un zazzo di come la pensano gli altri, sono contento di essere sempre uguale con tutti e di dire quello che penso senza distorsioni. E' sempre così "io 1000" per esordire in un discorso, perchè non provare a volte con
più umiltè? Ma è così e a volte si sà se non partecipi sei fuori, completamente. Già già, talvolta mi capita che alla domanda ma cosa fai per passare il tempo? Alla mia risposta leggo un libro, vado in montagna sui prati e ascolto il vento sdraiato nell'erba capita di sentirsi dire se sei suonato.... che c'è per mè è normale e se tu invece vai a vedere la partita al bar pagando da bere e bevendo birre a tonnellaggio, interessandoti di nulla e rimanendo così come sei, per me sei tu un pò suonato. Spero che leggerai questo blog amico e che non te la prenda se te la butto giù così ma forse detta a voce non avresti capito al momento. Questo era per saddellare un conoscente... ma cmq mi è appena venuta in mente una bella dedica che mi ha fatto un amica su un libro che mi ha regalato : " Chi non impara dalla vita invecchia come un bue, la sua carne cresce ma non la sua saggezza." per altro passo molto famoso.
O quella del matematico e il pescatore, il pescatore traghetta il matematico per attraversare un fiume, a metà tragitto la barca comincia ad affondare e il pescatore dice al matematico "Sai nuotare?" e il matematico "No io so far di conto il nuoto non è affar mio" e il pescatore "Mi dispiace ma allora hai buttato tutta la tua vita". Mille sensi che ci vuol anche un pò di pratica. Presto riprenderò a scrivere con maggior frequenza e più lucidità.
lunedì 26 febbraio 2007
venerdì 9 febbraio 2007
Precisazioni
Ci vuole culo nella vita anche fotografare dal cell la Portman all'ingresso del suo Hotel. Che bella che è. Ma a parte questo volevo fornire ulteriori precisazioni in merito all'altra sera quando i carab mi hanno fermato. Non è successo niente anche perchè in giù non hanno particolarmente voglia di rompere i maroni, io stavo bene e loro non mi hanno rotto le palle, secondo me loro erano un pò annoiati e avevano voglia di scherzare, in fondo sono persone no? Non sono robot. Bene anche this week sta per concludersi e chissà se riuscirò ad andare alle terme... Mah cmq domani sera grazie Oskar la pizza sarà in val di Ledro così per una volta io e Yuri saremo veramente comodi... Strana settimana questa all'insegna del lavoro rilassante boh vai a capì, forse sarà che nessuno spacca le palle senza motivo e si riesce a lavorare meglio. Volevo far notare soprattutto a Bruno Michele che tiene sempre d'occhio il mio counter di stats di Planetto che ho raggiunto i 2000 kill... eh eh eh. Altro fine settimana se passano veloci le giornate spero che quest'estate non succeda così....
mercoledì 7 febbraio 2007
A proposito
Eventi di tutti i giorni
E come è consuetudine ormai per avere un blog più keraffico io aggiungo sempre un immagine piccolina piccolina sempre quasi a caso rispetto a quello che scrivo. Mi serve di contorno un pò per colorare il mondo delle parole che non fa mai male. Il soggetto in questione a parte mè stesso ovviamente è uno dei miei pixies.. Lilà per la precisione, in quanto il sottoscritto ama molto la letteratura del fantastico e della fantascienza senza per altro disdegnare gli altri generi. L'importante è che sia da leggere. Più avanti magari fotograferò anche gli altri amici.. In ogni caso ieri sera stavo giocando a Planetto ed ero già arrivato ai miei onesti 35 kill quando il pc dopo quasi 3 ore ininterrotte, colto da significativo malore si è incazzato di brutto e mi sparava i cassettini dei cd nel ginocchio... a ripetizione aperto chiuso senza mai fermarsi. E poi dicono che la tecnologia non ti parla e che è stupida... così visto che il pc stava rallentando tutto di suo (chiaro indice di affaticamento) ho salutato tutti e ho spento, poi colto da pensieri improvvisi ho preso l'auto e mi sono diretto al pub che già erano le 23 e 30, e mi son guardato Zelig off davanti ad una buona birra.. visto che poi è intervenuto a Zelig un ragazzo del posto sul palco. E così al ritorno non ti becco i carabinieri davanti allo stop per tornare in su? Io saluto e loro non capiscono così mi fermano. Vabbè non c'era nessun altro. Cmq stavo ascoltandomi Wake up dei Race e il carab mi fà " Questa sera è lei il prescelto " e per un attimo mi aspettavo Morpheus che salta fuori con un uzi e mi salva dagli agenti di Matrix. Poi scendo dall'auto e l'altro mentre trascrive i dati mi sbrasa pure sulla patente mmmm ottimo visto che quest'anno la devo rinnovare. Incredibile ne succedono di tutti i colori senza ridipingere eventi perfettamente normali, oddio a me capita sempre di trovarmi in situazioni assurde devo essere un catalizzatore naturale di stronzate. Noto con piacere che il buon Bruno Michele è sempre parte integrante degli FDS e mi congratulo con lui per la promozione a Fante.., e ricordo ad Oskar che se non ci fosse la pizza di classe questo Sabato lo uccido e vengo a Rovereto a saddellarlo, visto che ho saltato uno spiedo per l'amore della 5 U. In ogni caso si farà anche in tre. Sre (sre è l'esclamativo usato dal Pol x Blu per anni che mi piace un sacco) e che ha vari significati come chiudere una frase o usato come esclamazione simpatica... E con questo è tutto.
martedì 6 febbraio 2007
La cocaina
Quello che riporto è per breve conoscenza della merda per il naso, visto che ne ho piene le palle di sentire di conoscenti, gente in generale che mi crepano porca puttana per mille problemi che possiate avere serve proprio incularsi con le proprie mani? E soprattutto se volete provare qualcosa di nuovo o il trend dell'anno ficcatevi un dito nel culo piuttosto no? Essere scemi è anche spaccarsi la testa da soli. Minchia nessuno dice nulla se vi fumate un petardo di mariu o se seccate 15 birre il sabato (alcol altro schifo ma più controllabile). E scusate lo sfogo personale ma non siamo così forti nel fisico come vogliamo far sembrare.
La cocaina è un alcaloide presente in natura soprattutto nella Erytroxylon Coca, arbusto presente e coltivato da millenni nelle zone andine dell’America meridionale (soprattutto in Bolivia e in Perù).
Nelle tradizioni e nei miti di varie civiltà delle Ande (soprattutto quella Inca) si trova traccia dell’uso rituale e sacrale della pianta, considerata dono della divinità del Sole per contrastare la sofferenza e infondere vigore alla civiltà locale.
Quando, caduto l’impero incaico nel 1532, le popolazioni si trovarono sotto il giogo dei conquistadores, l’uso della coca mutò significato. Da pratica attentamente disciplinata e limitata a particolari funzioni rituali e terapeutiche, amministrata dalle élite, il consumo di coca (sotto forma di foglie miste a cenere o calce tenute a lungo in bocca, oppure di infuso da bere) si tramutò in fenomeno di massa: gli indigeni, ridotti in schiavitù (e costretti a lavorare nelle piantagioni e in varie altre attività faticose sugli altopiani poveri di ossigeno), traevano dalle proprietà stimolanti e anoressizzanti della coca possibilità di contrasto ai morsi della fatica e della fame. Già a quei tempi le conseguenze sanitarie dell’estendersi del consumo non erano trascurabili: complicanze organiche e immunitarie sortivano dal contestuale uso della coca e dal contatto con nuovi virus e malattie provenienti dall’Europa. Nella seconda metà dell’Ottocento la coca iniziò a diffondersi anche nel vecchio continente. Vari preparati sotto forma di bevande si affermarono sul mercato e per usi medici disparati: pozioni perlopiù destinate al trattamento della depressione, di varie affezioni nervose, del mal di gola, dell’impotenza, di febbri, dell’anemia, ecc. Il Vin Mariani, prodotto e commercializzato dall’omonimo farmacista, assurse alla fama di pozione della salute e vari personaggi di rilievo, nelle arti e nell’amministrazione del potere, ne apprezzarono le presunte virtù.
L’industria farmaceutica, naturalmente, non restò a guardare e progressivamente molti prodotti, perlopiù propagandati come tonici, si aggiunsero.La cocaina fu isolata dalla sua pianta madre nel 1860, da Albert Niemann. In quel periodo e per tutta la fine del secolo gli studi sulla pianta e sul suo alcaloide principale si intensificarono. Con l’approvazione dei governi ne furono avallate numerose applicazioni: per aumentare la produttività degli operai nelle fabbriche, per elevare il morale dei militari, o in medicina, per trattare disturbi nervosi, di eccessiva timidezza, o anche in tentativi di svezzamento dalla morfina. Tuttavia, anche gli sperimentatori più entusiasti dovettero ben presto misurarsi con le gravi conseguenze delle intossicazioni acute e croniche da cocaina: paranoia, allucinazioni, deliri, fino a veri e propri stati psicotici.
La cocaina ben presto diventò, allo stesso tempo, un grande fatto commerciale e un grande problema sanitario, relativamente alle intossicazioni e alle dipendenze procurate.
Nel 1914 la cocaina iniziò a essere sottoposta a misure giuridiche restrittive, in virtù delle quali ne fu mantenuta la liceità solo per circoscritti scopi terapeutici.
L’interesse della medicina per l’alcaloide della coca si spostò progressivamente dai suoi effetti sul sistema nervoso centrale a quelli anestetico-locali. Anche in quest’ultimo ambito, tuttavia, la cocaina è stata progressivamente soppiantata da altre molecole, prive di effetti neuro-psicologici significativi.
Nonostante i divieti di legge, l’uso della cocaina si è protratto, ed essa è tuttora una fra le sostanze d’abuso più diffuse. Da un consumo ristretto ad alcune élite sociali e intellettuali, la cocaina negli ultimi anni si è riproposta come fenomeno di massa. La sostanza viene assunta per via nasale (sniffata) e non sono rari i casi di gravi danni alle mucose e ai tessuti del naso, fino alla perforazione del setto. Oppure la cocaina viene consumata, ancor più pericolosamente, per mezzo di iniezioni endovenose. L’uso di cocaina procura notevoli effetti sia fisici che psicologici, agendo su vari apparati dell’organismo umano: da un punto di vista cardio-circolatorio, la cocaina è un potente vasocostrittore e può determinare aritmie cardiache e collassi. In ambito respiratorio procura broncospasmi e iperventilazione. Agisce anche sugli organi preposti alla digestione, laddove gli effetti possono manifestarsi in gastriti, stitichezza, nausea, vomito. La cocaina determina inoltre aumento dell’attività muscolare che può esprimersi anche in tremori. Provoca dilatazione delle pupille e può anche essere responsabile di cefalee, ritenzione urinaria, sudorazione, brividi, inibizione dell’eiaculazione. Il quadro patologico comprende spesso la malnutrizione e la consistente perdita di peso. Non sono rare la riduzione dell’udito, del gusto, dell’olfatto, le riniti, le sinusiti, le tracheo-bronchiti, gli arresti respiratori, l’ipertensione arteriosa, gli infarti del miocardio, gli ictus cerebrali.
Caratteristici gli effetti della cocaina sulla psiche, che si traducono soprattutto in temporanea euforia e sensazione di benessere. A queste corrisponde la percezione di aumentata sicurezza e fiducia in se stessi e nelle proprie capacità (anche in quelle morali). La cocaina procura inoltre un consistente aumento delle capacità di azione, di concentrazione e una parallela diminuzione delle sensazioni di fatica fisica e mentale. Può incrementare il desiderio sessuale. Soggettivamente determina inoltre l’esaltazione del tono dell’umore. La persona sotto l’effetto della cocaina è in genere iperattiva, ipereccitabile, molto loquace, intraprendente, socievole e portata al movimento. In tali condizioni l’individuo sperimenta una sensazione di accelerazione dei processi cognitivi e di pensiero, che può manifestarsi anche in modo parossistico, fino ad espressioni esagerate di grandezza e di potenza, con deficit delle capacità critiche, comportamenti bizzarri, fino alle allucinazioni, a eccessi violenti e a stati psicotici conclamati.
L’assunzione di quantità elevate di cocaina (soprattutto per via endovenosa) può determinare il fenomeno dell’overdose, che si manifesta in una repentina depressione del sistema nervoso centrale dopo la stimolazione iniziale. Ciò può comportare paralisi muscolare, paralisi respiratoria e morte. Ad ogni modo l’overdose da cocaina è caratterizzata da una certa imprevedibilità e sembra legata a particolari condizioni di vulnerabilità individuale. A differenza che per gli oppiacei, non esistono antagonisti specifici per la cocaina, quindi il sovradosaggio può essere affrontato solo attraverso misure sintomatiche di supporto. Altri eventi fatali relativi all’overdose da cocaina, come già accennato, sono relativi a possibili ictus cerebrali e infarti cardiaci.
La cocaina ha la capacità di indurre, se assunta, assuefazione, tolleranza e dipendenza. A volte, riguardo alla cocaina, si tende a trascurare gli aspetti somatici della dipendenza, considerando soprattutto quelli psicologici (pur molto importanti). Invece esistono anche specifici meccanismi neurofisiologici che, a livello delle strutture deputate alla trasmissione degli stimoli nervosi, sono corresponsabili dei sintomi della dipendenza e dell’assuefazione. La tolleranza alla cocaina non sembra porsi in relazione all’aumento delle dosi (come nel caso degli oppiacei), ma all’incremento della frequenza d’uso. Lo sballo procurato dalla cocaina ha un effetto relativamente breve (variabile a seconda della modalità di assunzione): dai 30 ai 60 minuti; ciò spesso conduce a ripetute autosomministrazioni con brevi intervalli fra loro. I consumatori a volte si sottopongono a intensi periodi di consumo, caratterizzati da insonnia e scarso ricorso al cibo. Particolarmente penose le condizioni al termine di tali fasi high, seguite da quelle down: depressione dell’umore, agitazione, ansia, prostrazione, disorientamento, segnano la crisi di astinenza e molto spesso si traducono in rinnovata compulsione alla ricerca della sostanza.
La cocaina, che nella sua forma solubile è una polvere bianca, da iniettare o sniffare, può presentarsi anche sotto forma di crack, prodotto aggiungendo ammoniaca e cristallizzando. Le pietre così ottenute non sono più solubili e vengono fumate (se ne respirano i vapori ottenuti dall'esposizione a una fonte di calore), esplicando comunque un effetto molto rapido e intenso sull’organismo, paragonabile a quello dell’iniezione endovenosa.
Come per ogni altra forma di dipendenza, anche per affrontare quella da cocaina si richiedono forte motivazione personale e la disponibilità di adeguati sostegni psicologici, sociali, medici, di auto mutuo aiuto.
La cocaina è un alcaloide presente in natura soprattutto nella Erytroxylon Coca, arbusto presente e coltivato da millenni nelle zone andine dell’America meridionale (soprattutto in Bolivia e in Perù).
Nelle tradizioni e nei miti di varie civiltà delle Ande (soprattutto quella Inca) si trova traccia dell’uso rituale e sacrale della pianta, considerata dono della divinità del Sole per contrastare la sofferenza e infondere vigore alla civiltà locale.
Quando, caduto l’impero incaico nel 1532, le popolazioni si trovarono sotto il giogo dei conquistadores, l’uso della coca mutò significato. Da pratica attentamente disciplinata e limitata a particolari funzioni rituali e terapeutiche, amministrata dalle élite, il consumo di coca (sotto forma di foglie miste a cenere o calce tenute a lungo in bocca, oppure di infuso da bere) si tramutò in fenomeno di massa: gli indigeni, ridotti in schiavitù (e costretti a lavorare nelle piantagioni e in varie altre attività faticose sugli altopiani poveri di ossigeno), traevano dalle proprietà stimolanti e anoressizzanti della coca possibilità di contrasto ai morsi della fatica e della fame. Già a quei tempi le conseguenze sanitarie dell’estendersi del consumo non erano trascurabili: complicanze organiche e immunitarie sortivano dal contestuale uso della coca e dal contatto con nuovi virus e malattie provenienti dall’Europa. Nella seconda metà dell’Ottocento la coca iniziò a diffondersi anche nel vecchio continente. Vari preparati sotto forma di bevande si affermarono sul mercato e per usi medici disparati: pozioni perlopiù destinate al trattamento della depressione, di varie affezioni nervose, del mal di gola, dell’impotenza, di febbri, dell’anemia, ecc. Il Vin Mariani, prodotto e commercializzato dall’omonimo farmacista, assurse alla fama di pozione della salute e vari personaggi di rilievo, nelle arti e nell’amministrazione del potere, ne apprezzarono le presunte virtù.
L’industria farmaceutica, naturalmente, non restò a guardare e progressivamente molti prodotti, perlopiù propagandati come tonici, si aggiunsero.La cocaina fu isolata dalla sua pianta madre nel 1860, da Albert Niemann. In quel periodo e per tutta la fine del secolo gli studi sulla pianta e sul suo alcaloide principale si intensificarono. Con l’approvazione dei governi ne furono avallate numerose applicazioni: per aumentare la produttività degli operai nelle fabbriche, per elevare il morale dei militari, o in medicina, per trattare disturbi nervosi, di eccessiva timidezza, o anche in tentativi di svezzamento dalla morfina. Tuttavia, anche gli sperimentatori più entusiasti dovettero ben presto misurarsi con le gravi conseguenze delle intossicazioni acute e croniche da cocaina: paranoia, allucinazioni, deliri, fino a veri e propri stati psicotici.
La cocaina ben presto diventò, allo stesso tempo, un grande fatto commerciale e un grande problema sanitario, relativamente alle intossicazioni e alle dipendenze procurate.
Nel 1914 la cocaina iniziò a essere sottoposta a misure giuridiche restrittive, in virtù delle quali ne fu mantenuta la liceità solo per circoscritti scopi terapeutici.
L’interesse della medicina per l’alcaloide della coca si spostò progressivamente dai suoi effetti sul sistema nervoso centrale a quelli anestetico-locali. Anche in quest’ultimo ambito, tuttavia, la cocaina è stata progressivamente soppiantata da altre molecole, prive di effetti neuro-psicologici significativi.
Nonostante i divieti di legge, l’uso della cocaina si è protratto, ed essa è tuttora una fra le sostanze d’abuso più diffuse. Da un consumo ristretto ad alcune élite sociali e intellettuali, la cocaina negli ultimi anni si è riproposta come fenomeno di massa. La sostanza viene assunta per via nasale (sniffata) e non sono rari i casi di gravi danni alle mucose e ai tessuti del naso, fino alla perforazione del setto. Oppure la cocaina viene consumata, ancor più pericolosamente, per mezzo di iniezioni endovenose. L’uso di cocaina procura notevoli effetti sia fisici che psicologici, agendo su vari apparati dell’organismo umano: da un punto di vista cardio-circolatorio, la cocaina è un potente vasocostrittore e può determinare aritmie cardiache e collassi. In ambito respiratorio procura broncospasmi e iperventilazione. Agisce anche sugli organi preposti alla digestione, laddove gli effetti possono manifestarsi in gastriti, stitichezza, nausea, vomito. La cocaina determina inoltre aumento dell’attività muscolare che può esprimersi anche in tremori. Provoca dilatazione delle pupille e può anche essere responsabile di cefalee, ritenzione urinaria, sudorazione, brividi, inibizione dell’eiaculazione. Il quadro patologico comprende spesso la malnutrizione e la consistente perdita di peso. Non sono rare la riduzione dell’udito, del gusto, dell’olfatto, le riniti, le sinusiti, le tracheo-bronchiti, gli arresti respiratori, l’ipertensione arteriosa, gli infarti del miocardio, gli ictus cerebrali.
Caratteristici gli effetti della cocaina sulla psiche, che si traducono soprattutto in temporanea euforia e sensazione di benessere. A queste corrisponde la percezione di aumentata sicurezza e fiducia in se stessi e nelle proprie capacità (anche in quelle morali). La cocaina procura inoltre un consistente aumento delle capacità di azione, di concentrazione e una parallela diminuzione delle sensazioni di fatica fisica e mentale. Può incrementare il desiderio sessuale. Soggettivamente determina inoltre l’esaltazione del tono dell’umore. La persona sotto l’effetto della cocaina è in genere iperattiva, ipereccitabile, molto loquace, intraprendente, socievole e portata al movimento. In tali condizioni l’individuo sperimenta una sensazione di accelerazione dei processi cognitivi e di pensiero, che può manifestarsi anche in modo parossistico, fino ad espressioni esagerate di grandezza e di potenza, con deficit delle capacità critiche, comportamenti bizzarri, fino alle allucinazioni, a eccessi violenti e a stati psicotici conclamati.
L’assunzione di quantità elevate di cocaina (soprattutto per via endovenosa) può determinare il fenomeno dell’overdose, che si manifesta in una repentina depressione del sistema nervoso centrale dopo la stimolazione iniziale. Ciò può comportare paralisi muscolare, paralisi respiratoria e morte. Ad ogni modo l’overdose da cocaina è caratterizzata da una certa imprevedibilità e sembra legata a particolari condizioni di vulnerabilità individuale. A differenza che per gli oppiacei, non esistono antagonisti specifici per la cocaina, quindi il sovradosaggio può essere affrontato solo attraverso misure sintomatiche di supporto. Altri eventi fatali relativi all’overdose da cocaina, come già accennato, sono relativi a possibili ictus cerebrali e infarti cardiaci.
La cocaina ha la capacità di indurre, se assunta, assuefazione, tolleranza e dipendenza. A volte, riguardo alla cocaina, si tende a trascurare gli aspetti somatici della dipendenza, considerando soprattutto quelli psicologici (pur molto importanti). Invece esistono anche specifici meccanismi neurofisiologici che, a livello delle strutture deputate alla trasmissione degli stimoli nervosi, sono corresponsabili dei sintomi della dipendenza e dell’assuefazione. La tolleranza alla cocaina non sembra porsi in relazione all’aumento delle dosi (come nel caso degli oppiacei), ma all’incremento della frequenza d’uso. Lo sballo procurato dalla cocaina ha un effetto relativamente breve (variabile a seconda della modalità di assunzione): dai 30 ai 60 minuti; ciò spesso conduce a ripetute autosomministrazioni con brevi intervalli fra loro. I consumatori a volte si sottopongono a intensi periodi di consumo, caratterizzati da insonnia e scarso ricorso al cibo. Particolarmente penose le condizioni al termine di tali fasi high, seguite da quelle down: depressione dell’umore, agitazione, ansia, prostrazione, disorientamento, segnano la crisi di astinenza e molto spesso si traducono in rinnovata compulsione alla ricerca della sostanza.
La cocaina, che nella sua forma solubile è una polvere bianca, da iniettare o sniffare, può presentarsi anche sotto forma di crack, prodotto aggiungendo ammoniaca e cristallizzando. Le pietre così ottenute non sono più solubili e vengono fumate (se ne respirano i vapori ottenuti dall'esposizione a una fonte di calore), esplicando comunque un effetto molto rapido e intenso sull’organismo, paragonabile a quello dell’iniezione endovenosa.
Come per ogni altra forma di dipendenza, anche per affrontare quella da cocaina si richiedono forte motivazione personale e la disponibilità di adeguati sostegni psicologici, sociali, medici, di auto mutuo aiuto.
giovedì 1 febbraio 2007
Giornata tipo B
In breve spero di riassumere come si svolge una giornatina personal, non gliene fregherà un fico a nessuno ma vorrei riferirmi al buon Oskar il mio gallo piumato preferito il quale appunto piacciono i miei sprazzi di cazzi miei che vuol sapere volentieri...
A proposito la foto qui a fianco è dove vorrei passare qualche e ridico qualche Domenica in pace e tranquillità e chi vuole unirsi è il benvenuto trattasi del parco termale del Garda le terme di Colà, a Lazise, un ora e mezzo circa di auto da qui ingresso 19 euro mi sembra e parcheggio 2, cibo in mensa interna al gazebo a 10 euro circa. Tutte le info sono su www.lavilladeicedri.it, io ci sono stato un pò di volte ed è una figata esagerata di più in inverno.
Ecco sveglia quando suona o al secondo massimo terzo buzzero, alzataccia e brinata mattutina tipica da chi esce dal piumone caldolo, inciampata tipica con la spalla nella porta che dà dalla camera al corridoio dell'appartamento nuovo (mi sono trasferito al paese vicino) il quale lo sento mio come potrebbe esserlo un opossum striato. Lavaggi e stiraggi mattutini classici e raccolta oggetti smarriti la notte prima, accensione auto al secondo o terzo tentativo causa fottuto posto in parte al fiume bello umido e gelato. Arrivo in ditta accensione fax, commutazione cervello da 0,5 neuroni a 16 per compiti primari quali telefonate, mail, preventivi e tutto il grancazzione fa fare. Alle 12 orario chiusura/mini puntata di six feet under in questo periodo a rotazione con X-files/altro oppure mini partita a Planetto. Partenza alle 12 e 30 verso house e metti su l'acqua lavaggi prepara sprepara e bisogni fisiologici e lavaggi ecc., porta da mangiare al cane della nonna, un giro in Vespa, ritorno in ditta a rifare tutto l'ambaradam fino alle 19, poi casa shazam ecc. come sopra e dopo cena o al bar/ditta a vedere film/Planetto il tutto condito da sani succhi coop e pistacchi sotto ozono. Rientro ore tarde e lettura libro del momento fino ad ore ancora più tarde, poi il venerdì dopo cena seratissima al pub a slavorare tutta notte. Il Sabato e la Domenica a caso tutte le pazzie che mi vengono in mente... che dici Ozky riassunto? Dobbiamo beccarci a parte la pizza di classe eh? Prova butta su una pelle di trota la tua ............ e condiscila con la barba del Turri eh eh eh so ancora come inorridirti. Per tutti gli altri il gallo e la trota sono le stronzate che vanno avanti da più di 10 anni... ed è meglio non entrare nei dettagli.... ndb Max
A proposito la foto qui a fianco è dove vorrei passare qualche e ridico qualche Domenica in pace e tranquillità e chi vuole unirsi è il benvenuto trattasi del parco termale del Garda le terme di Colà, a Lazise, un ora e mezzo circa di auto da qui ingresso 19 euro mi sembra e parcheggio 2, cibo in mensa interna al gazebo a 10 euro circa. Tutte le info sono su www.lavilladeicedri.it, io ci sono stato un pò di volte ed è una figata esagerata di più in inverno.
Ecco sveglia quando suona o al secondo massimo terzo buzzero, alzataccia e brinata mattutina tipica da chi esce dal piumone caldolo, inciampata tipica con la spalla nella porta che dà dalla camera al corridoio dell'appartamento nuovo (mi sono trasferito al paese vicino) il quale lo sento mio come potrebbe esserlo un opossum striato. Lavaggi e stiraggi mattutini classici e raccolta oggetti smarriti la notte prima, accensione auto al secondo o terzo tentativo causa fottuto posto in parte al fiume bello umido e gelato. Arrivo in ditta accensione fax, commutazione cervello da 0,5 neuroni a 16 per compiti primari quali telefonate, mail, preventivi e tutto il grancazzione fa fare. Alle 12 orario chiusura/mini puntata di six feet under in questo periodo a rotazione con X-files/altro oppure mini partita a Planetto. Partenza alle 12 e 30 verso house e metti su l'acqua lavaggi prepara sprepara e bisogni fisiologici e lavaggi ecc., porta da mangiare al cane della nonna, un giro in Vespa, ritorno in ditta a rifare tutto l'ambaradam fino alle 19, poi casa shazam ecc. come sopra e dopo cena o al bar/ditta a vedere film/Planetto il tutto condito da sani succhi coop e pistacchi sotto ozono. Rientro ore tarde e lettura libro del momento fino ad ore ancora più tarde, poi il venerdì dopo cena seratissima al pub a slavorare tutta notte. Il Sabato e la Domenica a caso tutte le pazzie che mi vengono in mente... che dici Ozky riassunto? Dobbiamo beccarci a parte la pizza di classe eh? Prova butta su una pelle di trota la tua ............ e condiscila con la barba del Turri eh eh eh so ancora come inorridirti. Per tutti gli altri il gallo e la trota sono le stronzate che vanno avanti da più di 10 anni... ed è meglio non entrare nei dettagli.... ndb Max
La scala di vetro...
E' probabile che sia solo mia questa visione pessimistica della realtà e della vita. Oggi ho avuto un termine di paragone che mi è frullato in testa per definire una volta per tutte questo concetto. Sono disgustato da questo mondo ridicolo e pieno di morti inutili, ci sono luoghi permeati dal male in cui la gente muore dietro una scusante ideologica e religiosa che perde ogni concetto di valore solo per l'atto di togliere la vita a qualcuno. Non lo so se mi rassegnerò mai all'evidenza che ciò che più conta nell'umanità sono solo effimeri valori e piaceri superficiali, è così ormai in tutte le società anche se si mascherano dietro concetti più o meno convincenti di altri. La nostra vita è una scala di vetro. Costruiamo convinzioni e sentimenti, eventi occasioni e paure aggiungendo svariati gradini, il vetro non si piega ed è molto resistente, ma si può incrinare. Con la volontà si possono fare sforzi notevoli e molti sono in grado di uscirne o cancellare i propri problemi grazie ad uno spirito deciso e forte, ma ci sono momenti in cui non basta. Il panorama mondiale ci ha insegnato che siamo ancora allora sbaraglio, ogni giorno succedono fatti che ci meravigliano per il loro contesto e ad alcuni fanno riflettere. Esistono mille interpretazioni e mille belle storie sull'amore e la comprensione dell'umanità, ma mi chiedo in questi anni quanti ancora ci credano.
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